"The humping pact". Loro dicono: un atto di persistenza affermativa, una meditazione estetica sul desiderio umano di credere nel futile e di concepire l'impossibile. Che detto così non significa niente. Poi però spiegano che è un omaggio a spazi disfunzionali che ancora emanano potenziale creativo. Cerchiamo di costruire un rapporto intimo e personale con lo spazio nel modo più efficiente, rimanendo fedeli alle sue richieste e dedicandogli tutti i nostri sforzi. Vogliamo celebrare il corpo umano che è sconvolto dal desiderio di ispirare.
Bastava dire: fuck the system.